Il Metaverso è una piattaforma aperta basata sulla tecnologia blockchain.
In essa è possibile, infatti, immergersi in una realtà parallela nella quale verrà fornita la possibilità di
assumere un’identità digitale, possedere beni (digitali) e partecipare ad attività simili alla vita quotidiana.
Ciò si concretizza grazie all’impiego di diverse tecnologie, quali: Digital twin 3D, Realtà aumentata e Realtà virtuale.
LE DOMANDE CHE DOBBIAMO FARCI
Cosa è e chi c’è nel Metaverso?
Cosa c’è nel Metaverso?
Cosa si fa nel Metaverso?
Si paga? E se sí come, nel Metaverso. Cosa pensiamo noi di Consulting Service del Metaverso.
Prima di entrare nel vivo del nostro argomento abbiamo bisogno di alcune definizioni:
CHI C’È NEL METAVERSO?
Nell’era della tecnologia, gli avatar non sono di certo un concetto nuovo. Nei videogiochi, ad esempio, ci
sono da decenni. Con lo sviluppo del Metaverso questi personaggi hanno acquisito caratteristiche via via più realistiche, facendo sì che le loro azioni rispecchiassero quelle della realtà quotidiana.
Dunque l’accesso al Metaverso è riservato a chiunque abbia desiderio di farne parte. Ad ognuno, in seguito, verranno riconosciuti i diritti e le responsabilità che del mondo reale. Infine, come nella realtà e nei social network odierni, gli individui si relazionano tra di loro, ma in un mondo nuovo, in un modo nuovo. Nuovo insomma…i primati del digitale ricorderanno sicuramente Second Life.
COSA C’È?
Nella vita quotidiana i consumatori acquistano una moltitudine di beni. Gli utenti del Metaverso possono riservarsi la proprietà di una casa in cui vivere, di vestiti da indossare ma anche di beni rari, di proprietà intellettuali e perfino diritti di rendimento degli strumenti finanziari al fine di migliorare l’efficienza del mercato.
Da un punto di vista aziendale, il Metaverso si è rivelato inoltre un’ottima occasione per tradurre il proprio sistema di valori in una forma sempre più universale. Infatti questa realtà offre la possibilità di svolgere dell’ottimo branding, di trasmettere i valori, i principi e soprattutto i prodotti di un brand in un universo enorme, quasi illimitato, dimostrando la costante progressione dell’azienda.
Questo nuovo mondo apre diverse opportunità in diversi settori:
generazioni. Inoltre in uno spazio aperto e democratico, in cui è riservata a chiunque la possibilità di esprimere la propria creatività, le porte risultano altrettanto aperte per i giovani designer, i quali avrebbero la possibilità di esporre il proprio lavoro.
COSA SI PUÒ FARE?
SI PAGA?
Le criptovalute sono la moneta nel Metaverso, e ognuno di essi ha il proprio set di divise digitali per pagare NFT, i beni immobili virtuali, gli accessori per gli avatar e altro. Le criptovalute servono come collegamento tra il mondo fisico e il Metaverso poiché permettono di calcolare il valore dei beni digitali ed i loro rendimenti nel tempo. La liquidità delle criptovalute sulle borse di tutto il mondo permette anche agli investitori di realizzare profitti rivendendo NFT e monete. Ethereum è anche la valuta di riferimento in OpenSea, la più grande piattaforma NFT del mondo. Ethereum è quindi una delle poche Blockchain che permettono a Metaversi, NFT e criptovalute di comunicare tra loro.
COSA PENSIAMO IN CONSULTING SERVICE DEL METAVERSO
Inforcando i suoi occhiali per la realtà virtuale, in realtà camminava nella nostra capitale di duemila anni fa, poi di cinquecento, trecento, duecento anni or sono. Fino a quella del novecento.
Cosa incuriosiva tanto una persona che ha chiamato le sue due figlie Maxima e August? Probabilmente la prospettiva che Roma antica regalò al futuro. L’oggetto del suo interesse era il Mausoleo di Augusto — digitalmente riprodotto da TIM nelle sue varie vite — costruito per un uomo che ha dato il suo nome a un dodicesimo dell’anno in cui viviamo, agosto, e che unì, organizzò e sviluppò un impero complesso.
Perché il Metaverso potrebbe rappresentare una grande occasione di crescita per l’Italia?
Da queste parti, nel diciannovesimo secolo, fu abbattuto un ostacolo preistorico appagando un interrogativo ancestrale: il poter domandare, con la nostra voce, alle persone che amiamo, ma distanti da noi, “come stai?” (logistica emotiva). Oggi, in un pianeta che oltre ai suoni trasporta le immagini, siamo prossimi a ricostruire spazi tridimensionali in cui calarci (logistica emotiva e spaziale).
Se nel tempo precedente un indicatore della crescita materiale era rappresentato dall’acquisto della propria dimora, nel mondo virtuale la riconoscibilità sociale potrà realizzarsi lì. Se ci vorremo raccontare attraverso una capanna o un castello, quella capanna o castello andranno comprati, se già esistenti, o progettati e realizzati, se da inventare (la figlia piccola di un mio caro amico quest’anno gli ha chiesto non un nuovo vestito per la sua nota marca di bambole, ma quello per il suo avatar, perché le dispiaceva vederlo meno curato di quello delle sue amiche).
E se la creazione di questo infinito sarà legata alla fantasia, alla capacità d’intuire innovazioni, probabilmente, ancora una volta nella storia, questo nostro, strano, Paese risulterà centrale. Siamo un popolo scaturito dall’incrocio di moltitudini di genti che, per le ragioni più variegate della storia, si sono trovate e poi hanno scelto di vivere questa terra così delicata, multiforme e accogliente che è l’Italia. Forse, ancora una volta, possiamo candidarci ad accogliere le migliori fantasie della creatività umana, come è già stato in molte epoche precedenti. Perché il genius loci non sta, appunto, in una genia speciale ma, probabilmente, nel luogo che ci accoglie per la sua luce, il suo clima e i suoi sapori, che consentono al device più raffinato con cui ci confrontiamo, il nostro corpo, di produrre da queste nostre parti le cose migliori, riconosciute nel tempo e nello spazio, della nostra breve civiltà.
Come accadrà tutto questo? Come tante volte nella storia, inciampandoci dentro grazie a un misto di tenacia, genio e imprevisto. E tutto sarà funzione solo dell’immaginazione, del lavoro creativo e realizzativo umano. Concepiremo luoghi che allevieranno la realtà di persone obbligate a un letto di un ospedale; lezioni che trascineranno studenti svogliati a camminare tra le strade dei protagonisti di un passato che, un tempo, poteva affascinarti solo attraverso la parola scritta; oppure daremo vita a sale riunioni, più coinvolgenti di quelle reali, per persone distratte e sparse per il mondo.
Sarà l’Italia a ospitare una «Meta Valley» che ci accompagnerà nel domani? Possibile. Lo scopriremo solo vivendo, soprattutto vivendoci dentro.