MISSONI - Storia di successo

Una lunga storia, quella di Missoni. L’amore per la famiglia e per la maglieria, come anello di congiunzione per un successo che dura da sessant’anni. Il nostro lemma dell’Enciclopedia della Moda di MAM-e.it.

LE ORIGINI

Missoni è un marchio leader dello stilismo mondiale soprattutto nel settore della maglieria, che ha completamente rivoluzionato in senso creativo e innovativo, con uno spiccato, inconfondibile, vibrante senso del colore. Con i Missoni, la maglieria diventa moda e, insieme, arte applicata.

I FONDATORI

L’azienda è stata fondata da Ottavio (Tai) Missoni (1921) e dalla moglie Rosita Jelmini (1931) nel 1953, anno del loro matrimonio. Si erano conosciuti a Londra, in occasione delle Olimpiadi del 1948: il bell’Ottavio, già campione italiano assoluto sui 400 metri nel 1938 e a Vienna campione mondiale studentesco, era finalista nei 400 a ostacoli. Aveva anche una piccola attività di produzione di tute sportive a Trieste. Rosita, minuta, giovanissima, già molto determinata, veniva da un’esperienza stilistica nell’azienda di famiglia, produttrice di scialli e biancheria per la casa.

IL PRIMO LABORATORIO

Cominciarono con un piccolo laboratorio nel seminterrato della loro abitazione di Gallarate. Loro prima cliente fu la boutique di Biki a Milano, poi, nel 1958, La Rinascente. La prima a segnalarli sulla stampa fu Anna Piaggi su Arianna (1965) che, nel 1967, gli dedicò anche la loro prima copertina.

IL DEBUTTO

Nel 1966 c’è la prima sfilata in collaborazione con Emmanuelle Khanh; mentre del 1967 è il debutto a Palazzo Pitti, con un’anticipazione del nude look.

Successivamente, nel 1969 costruiscono lo stabilimento di Sumirago, con villa annessa; sempre “casa e bottega”, ma il successo è ormai internazionale. Bloomingdale’s apre nel 1970 un punto vendita Missoni nella sede di New York.

LO STILE MISSONI

È di quell’anno l’invasione del “put-together“, libera e solo apparentemente casuale mescolanza e sovrapposizione di punti e fantasie, che resterà come segno distintivo dello stile Missoni, insieme con il patchwork, con le righe colorate e con il “fiammato” bianco nero e arcobaleno. Ma ci saranno anche le greche, le reti, gli scozzesi, i motivi derivati del folclore, in particolare i disegni astratti “africani”; poi la maglia-pelliccia, le lane cotte, i tweed, gli elasticizzati.

Lo spessore variabile dei filati e delle texture, le invenzioni grafiche e tecniche, i sensibili accostamenti di colore, le radici di un discorso legato alla cultura artistica europea, soprattutto l’arte astratta e informale, ma anche a un certo decorativismo dell’arte applicata di area anglosassone, un’attenta evoluzione delle forme, sempre in stretto connubio con il materiale, ma soprattutto una grande sincerità, libertà e felicità creativa.

Questi sono gli elementi che hanno trasformato Missoni in un modo di vivere e i loro abiti in oggetti amati. Tutti i loro prodotti sono affascinati per forma, colori e materiali.

PREMI E RICONOSCIMENTI

Tutto questo ha fatto della moda Missoni molto più che una moda, un modo di vivere, e dei loro abiti dei veri oggetti d’affezione, lusinghieri per forma, per colore, per sostanza. Nel 1972 il New York Times decreta:

“I Missoni fanno la migliore maglieria del mondo e, secondo qualcuno, la moda più bella del mondo”.

Women’s Wear Daily li colloca fra i primi 20 Fashion Power, Vogue America fra i 10 stilisti europei che più influenzano il modo di vestire internazionale. Nel 1973, gli assegnano il Neiman Marcus Award. È il primo di una lunga serie di riconoscimenti: il Tomy Award nel 1976; il Premio Italia nel 1986; a Rosita il Premio Internazionale del Design a New York; a Ottavio il cavalierato del lavoro nel 1993, il Pitti Immagine nel 1994; l’attestato di Honorary Royal Designer for Industry nel 1997 a Londra.

Verso la metà degli anni Settanta iniziano a creare biancheria per la casa e tessuti per arredamento; già producono accessori, poi gioielli. Ottavio comincia a esporre i suoi arazzi nelle gallerie d’arte, prima a Venezia, poi in tutto il mondo. Nel 1976 si apre la prima boutique Missoni a Milano: seguiranno altre 5 in Italia, 2 a Parigi, 3 in Germania, 3 in Giappone, altre 5 in Oriente una a New York.

MISSONI E L’ARTE

Ottavio, che veste sempre in maglione, viene riconosciuto fra i dieci uomini più eleganti del mondo. Il nome di Rosita viene dato a un fiore e a una stella. I 25 anni del loro lavoro vengono celebrati, nel 1978, alla Rotonda della Besana di Milano, con una retrospettiva che, due anni dopo, è ospitata dal Whitney Museum of American Art di New York.

A Firenze e successivamente a Milano nel 1994 il mondo dei Missoni è raccontato dalla mostra Missonologia. Nel 1995, è Gallarate a festeggiarli con l’esposizione Ottavio e Rosita Story. Due sono le mostre in Giappone nel 1996: al Sazon Museum of Art e al Nagoya City Museum. Prototipi della moda Missoni figurano nelle collezioni permanenti del Moma di New York, del Dallas Museum of Art, del Museum of Costum di Bath. I Missoni hanno creato anche costumi per il teatro lirico (Lucia di Lammermoor, Teatro alla Scala di Milano, 1983) e per il balletto (David Parsons Dance Company, 1994).

LA SECONDA GENERAZIONE

Nel 1997 nasce la prima collezione Missoni tutta in tessuto, prodotta e distribuita da Staff International. L’anno successivo debutta Missoni M, per uomo e donna, in collaborazione con la Marzotto. Nello stesso anno, i Missoni acquistano la nuova sede, un palazzo di 6 piani nella milanese via Durini. Vi traslocheranno Rosita e Tai con i loro figli a cui, al culmine di una nuova serie di successi, premiati dalla critica e dal mercato per la loro esemplare fedeltà alla propria cifra stilistica, hanno passato, nel 1997, il timone dell’azienda.

Angela (1958) è così art director, responsabile dello stile; Vittorio (1954) responsabile commerciale; Luca (1956) responsabile tecnico. Inoltre, della tribù Missoni fanno parte, a garantire il futuro del nome, nove nipoti. Continua così quella tradizione di azienda a forte connotazione familiare e a carattere artistico-artigianale che, pur nel grande sviluppo e nel successo internazionale, ha reso tanto amabile questo nome, non solo nel mondo della moda e della cultura.

LA PRIMA COLLEZIONE MASCHILE DI LUCA MISSONI

Luca Missoni firma la sua prima collezione maschile per l’inverno 2001-2002. La maglia è reinterpretata con grafismi in sovrapposizione, righe, zig-zag che sembrano pennellate, disegni fiammati. In una continua ricerca sulla materia, su punti, trame, fantasie che appartengono da sempre alla storia Missoni e a quella del costume. Collezione che si affida anche ai contrasti tra tessuti secchi e asciutti e sete morbide o maglie brillanti e luminose. Per la primavera-estate 2002, colori sbiaditi, e piquet traforato, di cachemire leggerissimo.

L’ESPANSIONE DEL BRAND

A dicembre 2001 la collezione di scarpe Missoni Sport viene prodotta e distribuita da Big Time. La licenza ha un valore che supera i 13 milioni di euro. Per quanto riguarda il resto della produzione, Missoni ha annunciato:

 “Basta cedere le licenze. Dal 2002 produrremo e distribuiremo noi la linea Missoni Sport”.

Sono stati fatti imponenti investimenti, con un’area di 2.500 metri quadrati nei pressi di Samirago, interamente dedicati alla linea Sport. Anche i negozi e i corner monomarca verranno ristrutturati. All’interno del marchio, continua la ricerca su nuovi tipi di tessuto e procedimenti di agugliatura. Caratteristico resta il fiammato bianco, grigio e beige.

I RISULTATI

L’azienda chiude il 2002 con un fatturato di circa 130 milioni di euro (di cui oltre 62 realizzati con la prima linea).  Nel corso dell’anno, Missoni ha realizzato vendite dirette per 51 milioni di euro, contro i 48 milioni dell’anno precedente. L’export, concentrato in Giappone, U.S.A. e Germania, rappresenta oltre l’85% dell’intero giro d’affari. Accanto ai negozi multimarca, la griffe possiede 12 boutique monomarca a vendita diretta e circa un centinaio in franchising.

A gennaio del 2003, dopo circa 20 anni di collaborazione con Seibu, Missoni cambia il distributore per la prima linea in Giappone. Firma un accordo quinquennale di distribuzione con Kashiyama Onward, uno dei più grandi industriali tessili. Il Giappone rappresenta per la griffe circa 15 milioni di euro e il 25% del business.

SRORIA DI MISSONI: LA GRIFFE CELEBRA 50 ANNI

Per il 2003 anche altre novità: la celebrazione del cinquantenario dell’azienda con due mostre, una a Milano e l’altra a Tokyo e, in settembre, l’apertura di una boutique di 70 metri quadrati all’interno di Harrods a Londra.

Ad aprile 2003 viene inaugurato il nuovo show room di Missoni a Milano in via Solferino, un’ex-fabbrica di ombrelli di fine Ottocento, in fondo a un cortile della vecchia Milano. Vittorio Missoni spiega che la location è perfetta oltre che per presentare insieme le diverse linee anche per sfilate, esposizioni o altro genere di eventi. La ex-fabbrica apparteneva a lontani parenti dei nonni di Rosita Missoni. Un mese dopo Missoni celebra i 50 anni dalla sua fondazione con una grande sfilata a Vienna, sulla piazza del Municipio, per l’apertura dell’undicesima edizione del Life Ball, tradizionale notte di beneficenza per la lotta contro l’Aids.

GLI EVENTI

Storia di Missoni. A giugno viene rilanciata la collezione maschile che rappresenta circa un terzo del fatturato, puntando soprattutto sullo sviluppo degli accessori. Luca Missoni presenta la sua collezione a Milano Moda Uomo. Maglie dai mille colori mischiati insieme, micropolo aderenti in crêpe di cotone stampato a losanghe, maglie in tulle e viscosa, cardigan a zig-zag grandi e vistosi, leggerissime canotte in filo di lino lavorato a piccola rete o intessute con fili di lurex, trasparenze che simulano un effetto tatuaggio, maglie-camicie di seta e lamé per la sera.

Moda e design si uniscono, a luglio 2003, per le automobili della casa giapponese Mazda, che ha fatto da sponsor alle sfilate di AltaRoma. Dopo la serie di spider Mx-5, con allestimenti esclusivi e in serie numerate, Missoni firma i colori e gli interni dell’ultima Mx-5, realizzata in unico esemplare e venduta all’asta online, a favore dell’Aism (Associazione italiana sclerosi multipla).

A novembre i festeggiamenti per i 50 anni continuano con la presentazione della collezione Primavera/estate 2004 a Tokyo, presso lo Yoyogi National Stadium. Il Giappone ama lo stile italiano e l’evento richiama 3000 persone. Tai e Rosita, inoltre, mettono in mostra un centinaio di abiti in una retrospettiva a Milano. Tra questi, la celeberrima tuta blu marchiata “Italia” di Ottavio per la Nazionale di atletica (1948) e la prima tuta in lurex oro (1958).

GLI ANNI RECENTI

A gennaio 2004 viene firmato un accordo con Pagnossin, a capo del Gruppo Richard Ginori. Quest’ultimo crea una linea di stoviglie e oggetti per la casa creati da Rosita, parte della collezione Missoni Home. Ad aprile si svolge il terzo premio “Dama d’argento” presso il Museo Poldi Pezzoli. “Le persone che fanno grande Milano” includono Ottavio e Rosita. Viene concordata una licenza quinquennale con Silvio Vecellio Reane (Allison Holding Group) per la produzione e la distribuzione di occhiali da sole e da vista. Nel mese di settembre viene rinnovato fino al 2010 l’accordo di licenza con Marzotto.

Nel 2005 si svolge l’Esposizione Universale in Giappone ad Aichi, e Tai viene chiamato a rappresentare il Friuli-Venezia Giulia. Lo stand include l’installazione “Harmony from Diversity”. L’opera consiste in una serie di manichini completamente vestiti da maglieria patchwork, ed è frutto della collaborazione di Ottavio e Luca con il designer Angelo Figus. A marzo 2005 viene siglata una licenza con Estée Lauder per la produzione e la distribuzione di una linea di profumi Missoni.

Sempre nel 2005 viene firmato un altro accordo di licenza, stavolta con Rezidor Hotel Group, per creare una catena di 20 Hotel Missoni in tutto il mondo. L’accordo tuttavia termina nel 2014 e le due strutture Missoni, una ad Edimburgo e l’altra nel Kuwait, hanno cambiato marchio, rimanendo proprietà della Carlson Rezidor.

SITUAZIONE ATTUALE

Il 2007 porta un cambiamento ai vertici dell’azienda: Massimo Gasparini  infatti nominato Direttore Generale, avviando così un processo di trasformazione dell’apparato direttivo, che da una conduzione di tipo famigliare passa a uno schema manageriale. Il Consiglio di Amministrazione resta composto da Vittorio, Angela e Luca Missoni. Missoni ha obiettivi chiari per il futuro. Oltre al raddoppio dei punti vendita monomarca si punta su progetti paralleli, come ad esempio la creazione del Museo Missoni, dove sarà esposto il patrimonio storico dell’azienda, a cura di Luca Missoni. Angela Missoni, già direttrice creativa della linea donna, diviene responsabile unica dello stile della maison, occupandosi dunque anche della collezione uomo.

Nel 2011 Missoni lancia una collezione di soli 400 pezzi in collaborazione con Target. La collezione viene venduta in un giorno. Dato il grande successo, Missoni collabora ancora una volta con Target nel 2014. Il giorno del lancio, il sito era down a causa dell’altissimo interesse per la collezione.

Il 2013 è un anno difficile per tutta la famiglia. Vittorio, Amministratore Delegato del brand, muore in un incidente aereo nei pressi del Venezuela. Dopo 4 mesi muore anche Tai, creatore del marchio.

GLI ULTIMI ANNI

Ad aprile 2015 il Museo MA*GA di Gallarate (VA) dedica ad Ottavio e Rosita Missoni una mostra dal titolo “Missoni, l’arte, il colore“. La mostra crea un dialogo tra la moda e l’arte europea del XX secolo, esplorando la creatività e lo spirito imprenditoriale della maison italiana, oltre che la straordinaria cultura e la genialità dei suoi due fondatori. Viene poi ospitata la stessa mostra nel maggio 2016, presso il Museo della Moda e del Tessuto di Londra, in collaborazione con la Woolmark.

Nel 2017 viene lanciata una capsule collection di abbigliamento sportivo per il sito di e-commerce di lusso mytheresa.com. La collezione comprende 6 pezzi creati da Angela Missoni, e il volto della campagna è Jennifer Missoni, nipote di Angela. Durante la sfilata per la collezione Autunno/Inverno 2017 Angela Missoni fa un discorso per invitare le persone ad abbracciare l’unità, i diritti umani e la famiglia. Afferma che il rosa è ormai il nuovo nero, insieme a tutta la famiglia rappresentante lo stile Missoni.

L’evoluzione della storia Missoni. Il 2018 è l’anno delle novità. Dopo aver unificato le sfilate, a partire dal 2017, nel marzo entra a far parte di Elite, il programma internazionale di Borsa Italiana dedicato alle imprese ad alto potenziale di crescita. La linea M Missoni viene prodotta da Gilmar (proprietario di Iceberg e licenziatario del brand N°21) e vede il gradito ritorno alla direzione creativa di Margherita Missoni, dopo l’addio all’azienda di famiglia per seguire progetti professionali differenti. Il 15 giugno dello stesso anno, il gruppo annuncia di aver ceduto il 41,2% al Fsi Mid-Market Growth Equitiy Fund. La partnership consente a Missoni di espandersi a livello globale.

Nel 2019 la griffe del varesotto sigla una collaborazione con Adidas, progettando una collezione di abbigliamento sportivo e scarpe da running, che coniuga innovazione e artigianalità. La linea comprende anche il celebre modello di sneakers Ultraboost di Adidas con tomaia lavorata a maglia e realizzata nella caratteristica tecnica del ‘fiammato’ di Missoni. Nel 2020, Livio Proli (ex gruppo Armani) è il nuovo AD di Missoni. Al manager italiano, la responsabilità di “sviluppare il business di Missoni, in modo ambizioso e sostenibile, anche alla luce delle nuove condizioni sociali, economiche e finanziarie che si andranno a ridefinire sui mercati internazionali per gli effetti domino della pandemia Covid-19”, come dichiara il marchio in una nota ufficiale.